Dopo un lungo periodo di incertezze nel settore delle compravendite immobiliari pare che il peggio sia ormai alle spalle. Almeno questo denota il più 11% fatto segnare dall’imposta di registro nei primi due mesi del 2016 rispetto allo stesso bimestre dello scorso anno. A eccezione del bollo che cala del 13% (-105 milioni), tutte le imposte sulle transazioni crescono nel primo bimestre: il registro ha incassato 768 milioni di euro (+76 milioni di euro), le tasse e imposte ipotecarie portano all’erario225 milioni di euro (+7 milioni di euro, pari a +3,2%), mentre i diritti catastali e di scritturato si attestano anche loro su un aumento del 3,2% con un introito di 96 milioni di euro. A febbraio 2016 le entrate tributarie erariali ammontano a 62,4 miliardi di euro, con un aumento del 2% (+ 1,195 miliardi).

Un segno positivo al netto del canone Tv, che ora sarà versato con le bollette elettriche a partire dal mese di luglio mentre in passato il gettito del canone veniva riversato per circa il 90% nelle casse dell’Erario proprio a partire dal mese di febbraio. Nel 2015, il gettito versato a febbraio era stato pari a 1,502 miliardi di euro. Come precisa la nota degli esperti del settore finanziario «neutralizzando gli effetti sul gettito dalle nuove modalità di versamento del canone, la crescita delle entrate tributarie nel periodo in esame risulta pari a + 4,5 per cento».
Dalle imposte dirette sono arrivati 38,479 miliardi o (+1,037 miliardi, pari a +2,8%) e quelle indirette a 23,9 miliardi di euro. La variazione di gettito riscontrata sulle imposte dirette è riconducibile essenzialmente all’andamento dell’Irpef che cresce di1,7 miliardi (+5,2%) rispetto al 2015, in particolare per il versamento delle ritenute effettuate sui redditi dei dipendenti del settore privato, 16,639 miliardi (+8,5%). Crescono anche le ritenute a titolo di acconto (+155 milioni di euro, pari a +65,4%) per i pagamenti delle spese e degli interventi di ristrutturazione edilizia.
L’Ires parte bene nel 2016 con un incremento di168 milioni di euro (+46,3%) rispetto allo stesso periodo del 2015. Mentre sono negative le variazioni delle entrate relative alle imposte sostitutive sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (-679 milioni di euro) quelle relative all’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione (-426 milioni di euro). La variazione negativa del gettito sulle imposte sostitutive sui redditi di capitale e sulle plusvalenze, spiegano dalle Finanze, è dovuta alla dinamica dei versamenti dell’imposta sostitutiva sul risultato maturato delle gestioni individuali di portafoglio versata a saldo, entro il 16 febbraio 2016, dai soggetti gestori (ovvero dagli istituti di credito e/o intermediari finanziari) che, nell’analoga scadenza dell’anno precedente, scontava positivamente gli incrementi di aliquota varati con il Dl 66/2014. L’Iva fa registrare nei primi due mesi una variazione positiva sugli scambi interni per 1,787 miliardi di euro (+18%), di cui 1,380 miliardi arrivano dai versamenti da "splitpayment". Se andiamo per settori l’Iva è in crescita nel commercio degli autoveicoli (+29,3%), nel commercio al dettaglio (+20,5%), all’ingrosso (+10,2%), nei servizi privati (+17,3%) e nell’ industria (+15,9%). Torna a crescere in particolare l’Iva nel comparto della fornitura di energia elettrica, gas, aria condizionata, ecc. (+76%). Sul trend di fine 2015 risultano ancora in frenata i proventi dovuti alla lotta all’evasione con un -6,2% determinato dai minori incassi prodotti dai ruoli relativi alle imposte dirette (-16,6%), compensati solo in parte dai ruoli delle imposte indirette pari al più 14,8 per cento.
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